La 95ª Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba si è conclusa lunedì 8 dicembre dopo nove settimane di programmazione diffuse, riaffermandosi come la più lunga, strutturata e riconosciuta manifestazione enogastronomica d’Italia e una delle più iconiche al mondo.
Un’edizione che ha posto al centro il tema “Profondo Rispetto” – ispirato alla parola dell’anno individuata da Treccani – trasformando il tartufo in un manifesto etico, culturale e ambientale, simbolo di un territorio che cresce sulla qualità, sulla cura e sulla conoscenza.
Con circa 90.000 ingressi al Mercato mondiale del Tartufo – leggermente in crescita rispetto alla passata edizione – e un afflusso complessivo che ha coinvolto visitatori da 70 Paesi, la Fiera conferma la sua vocazione globale. Significativo ancora una volta il dato relativo alle attività esperienziali, che anche nel 2025 hanno registrato il 70% di partecipazione straniera, a testimonianza della capacità della manifestazione di attrarre un pubblico internazionale, colto e consapevole.
Un pubblico che ha trovato ad Alba non soltanto il luogo di celebrazione del Tuber magnatum Pico, ma un vero e proprio broadcast culturale, diffuso tra borghi, castelli, musei, teatri e paesaggi Unesco, in un racconto corale in cui tradizione e innovazione dialogano in profondità.








