Lun. Apr 8th, 2024

 

L’Aeroporto di Cuneo ha dato il via alla nuova iniziativa che prevede l’utilizzo di cani per l’individuazione del Covid-19, promossa da I-Sec Italia srl, società specializzata nei servizi di sicurezza aeroportuale, in collaborazione con Geac.

Il progetto, unico in Italia, si avvale della collaborazione della società finlandese Nose Academy Oy, la start-up di ricerca scientifica specializzata nell’addestramento di cani, in grado di rilevare malattie negli esseri umani attraverso l’olfatto. Lo scalo di Cuneo è l’aeroporto pilota del progetto in Italia; è già cominciata la fase di addestramento avanzato dei cani, messi a disposizione dall’Associazione Carabinieri e dall’Avs Oslj Amici Volontari Soccorso di Milano, che proseguirà nei locali della Maxiemergenza 118 predisposti dal Dipartimento Interaziendale 118 della Regione Piemonte. Partner dell’iniziativa è anche Bios di Mondovì, che fornisce i campioni utili all’addestramento.

«L’obiettivo è di attivare il servizio per i passeggeri in arrivo già a partire da febbraio – spiega Anna Milanese, direttore di Cuneo Airport –. Nel dettaglio, il metodo adottato presso l’Aeroporto di Cuneo prevede l’utilizzo di speciali salviette, un mezzo che si è già rivelato essere estremamente funzionale: maneggevoli, semplici da usare anche senza l’ausilio di professionisti sanitari, e di facile smaltimento. I risultati sono elaborati secondo il protocollo di ricerca di Ville Pimenoff, ricercatore presso il Karolinska Institut».

«Siamo fieri di introdurre in Italia una metodologia che ha già rivelato un alto potenziale in Finlandia e ci auguriamo che la sua applicazione possa avere un ruolo significativo nella tutela della salute dei viaggiatori e dei cittadini, contribuendo alla ripresa del settore dell’aviazione civile» – dichiara Barbara Sarfatti di I-Sec Italia srl.

«Siamo molto interessati a condividere la partecipazione a questo valido progetto, soprattutto per i risultati finali che potrebbero arrivare da questa sperimentazione – aggiunge infine Mario Raviolo, direttore della Maxiemergenza regionale 118 –. Potrebbero infatti aprirsi degli scenari futuri molto interessanti ma tuttora inesplorati, non solo in ambito aeroportuale, ma anche in altri settori della scienza medica».

Un programma analogo è già stato condotto con successo da Nose Academy Oy presso l’aeroporto di Helsinki-Vantaa tra settembre e dicembre 2020, con la partecipazione dell’Università di Helsinki. Su 6.000 campioni esaminati nell’arco di questo periodo, i cani hanno segnalato 35 casi positivi. I primi dati della sperimentazione, molto incoraggianti, dimostrano la precisione dei risultati, circa il 95%, e la capacità dei cani di identificare i soggetti portatori del virus anche cinque giorni prima che manifestino, eventualmente, i sintomi. L’efficacia, la rapidità e la modalità non invasiva di questo strumento di screening potrebbero segnare una svolta decisiva per dare nuovo slancio al settore dell’aviazione, messo così a dura prova dalla pandemia di Covid-19.

«E’ un progetto pilota unico in Italia che sosteniamo con entusiasmo e convinzione fin dall’inizio con la Maxi Emergenza regionale, l’utilizzo dei cani per rilevare malattie negli esseri umani attraverso l’olfatto è già scientificamente provato nel caso di diverse patologie. Un valore aggiunto che intendiamo approfondire sul campo e che può aprire scenari molto interessanti sul fronte della Sanità, rivelandosi più efficace degli stessi test molecolari, proprio per la capacità di anticipare l’esito diagnostico. I cani potrebbero strategicamente essere impiegati con successo non solo negli aeroporti, ma anche nei Pronto Soccorso, come nei contesti di emergenza e di assembramento in cui la velocità e l’affidabilità dell’analisi sono determinanti». Cosi dichiara l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, che questa mattina ha partecipato alla presentazione del progetto dell’Aeroporto di Cuneo.

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