Lun. Apr 8th, 2024

 

Sabato 1 maggio riparte “Castelli Aperti”. Con una ventina di giorni di ritardo rispetto al previsto, la rassegna – che prevede l’apertura dalla primavera all’autunno di una cinquantina tra dimore storiche, musei, palazzi, giardini e torri – offrirà nel week end della Festa dei Lavoratori tante proposte per visitare le più affascinanti dimore storiche piemontesi. Il tutto nel rispetto delle linee guida nazionali per la prevenzione e il contenimento.

Giunta alla sua 26esima edizione, Castelli Aperti è una iniziativa longeva che ogni anno cerca di rinnovarsi per valorizzare il patrimonio della nostra regione e per fare scoprire al visitatore un territorio che rappresenta un unicum in Italia, per quanto riguarda storia e ricchezza artistica e architettonica.

Anche nel 2021 saranno infatti tante le novità che arricchiranno l’iniziativa. Prima fra tutte la possibilità di prenotare on line la visita di ogni struttura appartenente al circuito grazie a Castel in a Click, progetto promosso dall’Associazione Amici di Castelli Aperti con il sostregno della Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito del bando Luoghi della Cultura 2020. Nello specifico Castle in a Click prevede l’attivazione di un servizio di biglietteria on line che permette al visitatore di prenotare l’ingresso sulla base delle disponibilità di apertura della struttura, contingentando così i flussi di persone.

Il biglietto consente l’accesso ad ulteriori servizi quali la prenotazione di una guida personale, la partecipazione agli eventi, la prenotazione di visite esperienziali e, dove disponibile, una rete WI-FI intranet interna al castello, l’accesso con il proprio smartphone ai contenuti multimediali della struttura, a partire dall’audioguida in multilingua.

Grandi novità anche sul circuito di Castelli Aperti che anno dopo anno continua ad arricchirsi di nuovi aderenti. Nel 2021 in Provincia di Torino entra a fare parte della rassegna la Rocca D’Arignano, raro esempio di architettura gotica e militare che è stato magistralmente recuperato e riportato in vita dall’attuale proprietà e grazie ai lavori seguiti dalla Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio del Piemonte.

 

Nella foto la torre di Castagnole Lanze, parte del circuito di Castelli aperti

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