Mer. Apr 3rd, 2024

 

Prosegue la pubblicazione, a puntate dello speciale dedicato a Castagnole Lanze. Qui arriviamo nel centro storico.

 

Per raggiungere il capoluogo da San Bartolomeo bisogna prendere la strada che sale verso la collina attraverso frazione San Rocco. Da questi pendii si può ammirare la bellezza delle colline sulle quali i produttori locali coltivano l’Uva Barbera, che da vita al vino tipico di Castagnole e le pregiate nocciole del Piemonte.

Dopo essere giunti in centro è opportuno arrivare in piazza Giovannone uno degli spazi principali all’interno del centro storico. Questa piazza è significativa per gli abitanti di castagnole Lanze anche perché, per lungo tempo è stata il teatro delle imprese sportive della Pallonistica Araldica Castagnole Lanze. Qui il Pallone elastico è molto popolare grazie anche alle imprese sportive che negli ultimi anni la squadra di casa è riuscita a regalare ai suoi tifosi. Un tempo si giocava proprio in piazza Giovannone, cosa non strana visto che questo sport popolare è nato e si è sviluppato proprio sulle piazze e per le vie del basso Piemonte. Ora però per varie ragioni si preferisce giocare le partite allo sferisterio. Quando ovviamente si gioca, perché purtroppo anche il nobile sport praticato fra Piemonte e Liguria ha dovuto subire uno stop per via dell’epidemia da Covid-19: nel 2020 i campionati non si sono giocati, ma è stato comunque organizzato un torneo fra le squadre di serie A a porte chiuse, trasmesso in streaming per i tifosi via internet.

Dalla piazza si intravedono tre cime di riferimento nel centro storico: i campanili della Chiesa di San Pietro, della Chiesa dei Battuti e la Torre del Conte Paolo Ballada di Saint Robert. Ma sempre di qui si può spaziare con lo sguardo sulle colline di Langhe, Roero e Monferrato. Infatti uno splendido viale alberato, la via della Leja conduce a una piccola area di sosta caratterizzata da panchine che permettono al visitatore di godere del paesaggio nelle migliori condizioni. Il tragitto fra l’altro è stato recentemente risistemato e abbellito grazie a un contributo del Gal. Sempre in piazza Giovannone si può ammirare, sul lato nord della piazza, un’opera della pittrice Gabriella Piccato, la reinterpretazione della “Madonna della misericordia” che offre protezione e sguardo benevole a tutti i viandanti che si apprestano a visitare il borgo. Come anticipato all’inizio il centro è caratterizzato dalla scelta creativa dell’arte che si fonde con i colori tradizionali dell’architettura contadina. A questo punto vale la pena percorrere via Ener Bettica, caratterizzata, sul lato destro, da portici, formati da tredici arcate sostenute da solide colonne di sostegno. Sono stati dipinti dall’artista Vincenzo Piccato che ha voluto riportare sull’architettura i colori della natura, delle stagioni, della vite e del vino. Sul lato sinistro della strada si può ammirare un murales del pittore Beppe Gallo, che propone uno scorcio con i colori del tipico territorio castagnolese.

Si giunge così su piazza Marconi, che offre al visitatore un’altra opera di Vincenzo Picatto, ovvero, vicino alla farmacia, il portico dedicato al ciclo di Tristano e Isotta in cui prevalgono i colori bianco e azzurro. La piazza è dominata dalla chiesa di San Pietro, splendido esempio di edificio in Barocco piemontese, uno di più belli della nostra regione. L’interno è realizzato su una navata unica con alcuni altari laterali. L’altare maggiore è caratterizzato dal presbiterio e una balaustra in marmo voluto dal Conte Carlo Giacinto Alfieri. Si possono ammirare anche alcuni affreschi, e una decorazione in stucco ed oro di grande bellezza. L’attuale facciata risale agli inizi del 1900.

A breve distanza si trova piazza Balbo in cui si trova la chiesa della confraternita dei Battuti Bianchi, costruita nel 1668, oggi sconsacrata ed adibita ad eventi culturali. La facciata della chiesa, chiara e con decorazioni in stucco, mostra al visitatore lo splendido medaglione dell’affresco della nascita di San Giovanni Battista. La chiesa è stata oggetto di alcuni lavori di restauro recentemente che hanno riportato alla luce una porzione dell’antico ed originale pavimento seicentesco; lastre di pietra e mattonati, risalenti al XVII secolo. Varie sono le stratificazioni dei materiali nella storia dell’edificio. C’è l’antico pavimento in “pietra” in formato rettangolare, poi integrato con lastre di “marmo di carrara”. Ai lati furono posati mattoni con andamento a “spina pesce” e a seguire integrazioni con mattoni a correre sfalsati. I lavori hanno puntato a integrare la parte mancante del fondo originario; più avanti sono previsti ulteriori interventi di riqualificazione.

 

Nella foto la chiesa di San Pietro

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