Mer. Nov 13th, 2024

 

Sono stati forniti i dati sulla iniziativa “Porta la Sporta” di sabato 6 luglio, giunta alla sua ottava edizione. Le tante associazioni aderenti hanno contribuito al corposo esito finale:  oltre 75 quintali di materiale donato dagli astigiani. 

Diversa la tipologia, olio, biscotti, tonno e carne in scatola legumi pasta, pelati latte, anche alimenti per l’infanzia e cibo per animali, perché la compagnia per chi è solo è un sollievo. «I primi bancali sono già stati trasferiti alla Mensa sociale di c.so Genova e in tempi veloci», spiega Guido Vercelli coordinatore dell’attuale edizione, «E al più presto tutto il resto alle Agenzie a più diretto contatto con il mondo dei disagiati, alla Caritas diocesana, alla Casa delle Donne e bambini, al Cav, a chi facendone richiesta potrà giovarsene». 

Una edizione superlativa stando ai dati, con il coinvolgimento di oltre 150 volontari e 18 esercizi commerciali. Che fa dire a Paolo Odorizio, un po’ inventore e un po’ tessitore di Porta la Sporta, e ora alla soglia del congedo pensionistico: «Ho visto una crescita in questi anni, non volevamo farne un fatto logistico ma far lievitare solidarietà e creare spazio per un volontariato civico, l’obiettivo insieme alla creazione della Banca del dono è stato raggiunto». 

Con qualche significativa novità, come la presenza di 23 giovani che hanno aderito al programma Volontariato Giovani in Azione svolto, come ha ricordato l’Assessore Elisa Pietragalla «con un’iniezione di entusiasmo e di gioventù che ha permesso loro di capire quali sono le difficoltà della città». E a inviare il messaggio che volontariato non ha solo i capelli grigi sono state proprio quattro di loro Greta, Sara, Paola e Merieme «Bello spiegare perché eravamo lì, e vedere come le persone siano generose. Sentirsi chiedere Perché non farlo altre volte?» Ai giovani partecipanti è stato riconosciuto un ingresso in piscina comunale più un benefit a scelta tra un concerto in cartellone ad AstiMusica, un carnet di corse su autobus urbani e un pass per i Musei astigiani.
A questo si aggiunga  un lavoro interno agli Uffici dell’Assessorato Politiche sociali, non meno importante secondo l’assessore Mariangela Cotto «per dire alla cittadinanza a chi viene destinato quanto raccolto. Abbiamo ripercorso la filiera dell’aiuto erogato giornalmente, prendendo in esame due punti strategici per chi grava in situazione di bisogno: l’ accesso ai servizi di Segretariato sociale e l’erogazione di alimenti alla mensa sociale di corso Genova. Connetterli offre uno spaccato di realtà, una fotografia convincente di impegno e cura affinché  tutti abbiano almeno qualche cosa con cui saziarsi. vale molto di più di dicerie, equivoci che si possono ingenerare quando si parla di povertà in città».

Le forme di aiuto sono essenzialmente due: la borsa alimentare erogata periodicamente a 335 nuclei famigliari equivalenti a 1094 individui, 527 italiani e 567 stranieri e il servizio di mensa autorizzato a 126 persone e comprendenti 87 pasti forniti in loco, 25 riservati al consumo serale del Centro di accoglienza notturno maschile e 14 forniti a domicilio tramite l’associazione Auser. Dei 126 pasti autorizzati la maggioranza sono per italiani (91). Diversamente al Centro di accoglienza notturna maschile sono 16 gli stranieri e 9 gli italiani. Dice il responsabile dell’Unità operativa Mense Antonio Palmariello: «Generosità è sinonimo di Mensa sociale e grazie a questo atteggiamento, perché se ne comprende il valore, gli astigiani rispondono». Al proposito è in gestazione l’acquisto di un bancone refrigerato, di un lavapentole adeguato e di vassoi isotermici monopasto per  consentire la ricezione delle eccedenze alimentari provenienti dal Aslat (progetto AstiSolidalmente) dalla ristorazione scolastica e privata (ristoranti, pizzerie, gastronomie locali).
Sensibilità alla Mensa sociale è stato ribadito dal sindaco Maurizio Rasero «Un  servizio portato avanti da Amministrazioni diverse ma unico nel suo genere in Italia con il coinvolgimento diretto di un Ente locale». 

L’assessore Mariangela Cotto assicura che nel bilancio comunale verranno assicurati i 220.000 euro per il servizio di Mensa sociale e se dovessero aumentare situazioni  pregiudizievoli resta l’impegno a sensibilizzare e mettere in atto iniziative per garantire un pasto caldo a tutti. Intanto, precisa «al Comune Porta la Sporta non costa nulla e porta solo beneficio grazie all’impegno che è sotto gli occhi di tutti. Non c’è bilancio migliore».

Qualche suggerimento anche dal  professor Giorgio Calabrese: «i problemi li si possono alleggerire anche aprendosi alla generosità nazionale, come nel caso recente della partita di Bottiglie d’acqua offerte dalla ditta Lauretana,  di società e produttori di altre zone, sensibili al disagio in generale».
«Credo di poter dire che è un’esperienza di vita, – dice la presidente dell’associazione Il Dono del Volo Caterina Calabrese –. Dentro un malessere serpeggiante poter dare una mano non è solo sentirsi buoni ma accogliere le esigenze. Sono le persone a dare un’anima, a scaldare lo stomaco e anche il cuore».
Di analogo tenore il ringraziamento del presidente Mario Sacco  di Fondazione CrAt  con una sottolineatura: «La differenza la fanno le persone. Se ci sono persone sensibili e qui non mancano, continueremo su questa strada dando segnali importanti».

Presente all’incontro anche Isabelle Kean testimonial di promozione del volontariato tra gli stranieri «Porta la sporta è un buon esempio di collaborazione. Noi impariamo vicino a voi».
Dal presidente del Centro servizi del volontariato AT AL Piero Baldovino il suggestivo richiamo «alla felicità come una porta che si apre verso l’esterno e ai volontari che la tengono aperta».
Prossimo appuntamento il 29 settembre con il Tavolontario un modo informale per incontrarsi con gusto e sobrietà dentro il Settembre astigiano.

 

Nella foto i partecipanti alla conferenza stampa di presentazione dei dati.

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