Mer. Ago 14th, 2024

 

Saranno gli stabilimenti della Miroglio Group di Alba a produrre le mascherine in tessuto ad uso sanitario che necessitano per l’emergenza coronavirus covid19 in Piemonte.

Lo ha annunciato l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, dopo che l’azienda albese ha confermato la possibilità di rispondere alle esigenze espresse dall’Unità di crisi, nei tempi (immediati) e nei modi richiesti.

«Ringrazio di cuore la disponibilità dell’azienda, che ha prontamente risposto al nostro appello – dichiara l’assessore Icardi –, in primo luogo per merito del personale interessamento di Giuseppe Miroglio. Le mascherine da mettere a disposizione di ospedali, operatori sanitari, farmacie e contagiati in isolamento domiciliare sono diventate un bene di prima necessità. C’è carenza di questi dispositivi di sicurezza in tutto il mondo e anche il Piemonte vive drammaticamente questa emergenza. Le mascherine che fornirà la Miroglio Group, tra l’altro, hanno il vantaggio di essere riutilizzabili, in quanto lavabili almeno una decina di volte, a differenza delle comuni mascherine usa e getta. Sul piano economico, l’operazione è resa possibile grazie anche alla straordinaria sensibilità dei due Distretti Rotary del Piemonte, che hanno garantito il sostegno economico dell’iniziativa ed ai quali va la riconoscenza della Regione Piemonte».

Sul piano operativo, Miroglio Group sarà in grado di fornire le prime 15 mila mascherine già da sabato. A regime, dovrebbe produrre 25 mila mascherine al giorno, in esclusiva per il Piemonte. Sono in corso le verifiche per la certificazione da parte dell’Istituto superiore di Sanità. Miroglio Fashion ha attivato con la massima urgenza una rete produttiva con i suoi partner façonisti dislocati in tutta Italia per riuscire a realizzare le mascherine nel minor tempo possibile. Sul piano produttivo, il trattamento antigoccia verrà effettuato interamente presso lo stabilimento Miroglio Textile di Govone. Grazie alla percentuale di elastan e alla sua speciale struttura, il tessuto elastico delle mascherine tende ad aderire alla superficie con cui è in contatto.

La mascherina verrà totalmente prodotta presso gli stabilimenti italiani, partner di Miroglio Fashion srl. L’azienda albese annuncia di essere in grado di produrre 600 mila mascherine in due settimane, equivalenti a 6 milioni di utilizzazioni.

Nell’ambito di questa emergenza sanitaria, l’Unità di crisi della Regione Piemonte ha avviato la raccolta di manifestazioni di interesse per la formazione di elenchi di medici disponibili a prestare assistenza nelle Aziende sanitarie della Regione Piemonte.

La procedura prevede che l’Unità di crisi inoltri le adesioni alle singole Aziende interessate, che procederanno al conferimento degli incarichi di libero professionisti.

Le professioni sanitarie ammesse alla procedura speciale sono medici specialisti, medici specializzandi, iscritti all’ultimo e al penultimo anno di corso delle scuole di specializzazione, laureati in medicina e chirurgia, abilitati all’esercizio della professione medica e iscritti agli ordini professionali; laureati in medicina e chirurgia, anche se privi della cittadinanza italiana, abilitati all’esercizio della professione medica secondo i rispettivi ordinamenti di appartenenza, previo riconoscimento del titolo; personale medico collocato in quiescenza, anche se non iscritto al competente albo professionale in conseguenza del collocamento a riposo.

Possono partecipare anche i cittadini di stato estero non facente parte dell’Unione Europea allegando il permesso di soggiorno in corso di validità.

Per quanto riguarda i numeri, aggiornati alla serata di mercoledì 11 marzo, in Piemonte le persone risultate positive al “Coronavirus Covid-19” sono al momento 552. Territorialmente, i casi positivi sono così distribuiti: 169 a Torino, 68 ad Asti, 124 ad Alessandria, 39 a Biella, 20 a Cuneo, 31 a Novara, 25 a Vercelli e 18 nel Verbano-Cusio-Ossola. I casi positivi provenienti da fuori regione sono 20, mentre 38 sono ancora in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoveri in terapia intensiva sono 77, in altri reparti 368, in isolamento domiciliare 87. I decessi sono 20. La difformità del dato dei deceduti positivi, rispetto a quello comunicato ieri, è dovuta all’esito del riscontro autoptico e alla verifica specifica, eseguiti sull’uomo di 57 anni deceduto all’ospedale di Asti, risultato negativo al test del Covid19, anziché positivo.

 

Nella foto l’assessore regionale Icardi mostra le mascherine necessarie per l’emergenza sanitaria

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