Gio. Mar 28th, 2024

 

Palazzo Ottolenghi, noto esempio di dimora gentilizia del barocco piemontese, rivivrà i suoi fasti con il recupero delle tappezzerie, delle pavimentazioni, degli arredi e offrirà al visitatore uno sguardo sul secolo XIX, in particolare il periodo in cui il palazzo fu di proprietà della famiglia Ottolenghi, tra il 1851 e il 1932, senza spingersi a riprendere fasi costruttive e decorative più antiche.

Sono stati infatti consegnati, riferisce Stefania Morra, vicesindaco e assessore con delega ai Lavori Pubblici e al Progetto Vino e Cultura, i lavori compresi all’interno dell’asse VI denominato “Sviluppo Urbano Sostenibile” del Programma Operativo regionale (Por) finanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale 2014-2020 (Fesr).

La costruzione del piano strategico, denominato “Asti: vino e cultura” ha visto il coinvolgimento di numerosi soggetti portatori di interesse presenti sul territorio astigiano e si è basata su specifiche analisi del contesto socioeconomico e territoriale. Il Piano comprende una serie di azioni di recupero funzionale, restauro, riqualificazione, efficientamento energetico, in città e sul territorio, in attuazione degli obiettivi specifici individuati.

«Il completamento del restauro conservativo del piano nobile di Palazzo Ottolenghi – aggiunge il sindaco Maurizio Rasero – si inserisce nel quadro delle strategie e degli obiettivi costruito dal Piano, come una azione di “potenziamento dell’offerta culturale per il turista ed il cittadino».

Il progetto prevede il recupero architettonico e funzionale dell’intero complesso di Palazzo Ottolenghi, suddividendo l’azione in 2 lotti distinti.

Il lotto I, prevede il completamento del restauro conservativo del piano nobile, già avviato nel 2014 con gli interventi nello scalone, nel salone e nella sala adiacente “sala dei ritratti di famiglia”, e interessa tutte le sale della manica prospiciente corso Alfieri, situate a destra ed a sinistra del nucleo già restaurato.

I lavori consistono nel restauro degli infissi lignei ed eventuale sostituzione di quelli irrecuperabili con analoga fattura e specchiatura, nella rimozione dell’impiantistica “a vista”; dotazione di impiantistica su colonna in scocca metallica per la localizzazione e l’alloggiamento delle tecnologie necessarie (Totem), nella Rimozione degli strati sovrapposti incoerenti (Linoleum, laminati ecc.) e sostituzioni con elementi congrui non in contrasto con l’apparato: interventi di restauro dei pavimenti originali.

Per quanto riguarda le volte, si procederà all’esecuzione di analisi, sondaggi e verifiche di stabilità con successivi interventi di consolidamento; Interventi di restauro per il recupero della superficie pittorica originale

È previsto inoltre il restauro conservativo di elementi decorativi, arredi e stoffe.

Al termine dei lavori, sarà ridata vita alle sale auliche della famiglia Ottolenghi cercando di riproporre gli ambienti e gli arredi dell’epoca, utilizzando quanto rimasto tra mobilio, suppellettili, quadri e opere d’arte (Il Museo di sè stesso).

Nelle sale in cui non sarà possibile riallestire l’originario arredo, per mancanza del ritrovamento degli stessi, verranno raccontate le opere e la grande attività filantropica della nobile famiglia ebrea degli Ottolenghi, (giunta in Asti da Acqui prima del 1793) con un allestimento multimediale.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.