Ven. Mar 15th, 2024

 

In attesa della Prima proiezione ad Alba, in programma domenica 25 febbraio al cinema “Cine4 Cityplex” alle 21.30, ormai esaurita in ogni ordine di posto, mercoledì 21 febbraio è stato presentato ufficialmente al pubblico il nuovo film del regista albese Emanuele Caruso, intitolato La terra buona.

Nella Sala Beppe Fenoglio gremita la pellicola è stata illustrata dal regista, da Paolo Tenna, Amministratore delegato di Fip (Film investimenti Piemonte) l’assessore albese alla Cultura Fabio Tripaldi e l’Amministratore delegato del Gruppo Egea PierPaolo Carini. A moderare gli interventi il giornalista de La Stampa Roberto Fiori.

Paolo Tenna e PierPaolo Carini hanno illustrato gli aspetti produttivi del film. Il primo ha illustrato il coinvolgimento del territorio piemontese nella lavorazione della pellicola: «Siamo particolarmente orgogliosi di aver accompagnato questo progetto nel suo percorso di sviluppo e di poter ora prendere parte al lancio del film, momento felice e cruciale al tempo stesso. Il talento del giovane regista Emanuele Caruso ha trovato le attese conferme, garantendo un’importante ricaduta territoriale durante le cinque settimane di riprese che hanno inoltre coinvolto molte professionalità locali». L’Ad di Egea, Carini, ha aggiunto: «Per noi sostenere La terra buona significa assecondare il nostro modo di essere: siamo una realtà multiservizi che si distingue per il peculiare stile con cui opera sul territorio. Non siamo solo semplici fornitori di energie: oggi le aziende, tanto più quelle come la nostra, devono saper essere “lievito” per il territorio. Questo, declinato sulla nostra dimensione, significa valorizzare e alimentare la crescita delle “buone energie” della comunità locale, come quelle culturali, sociali e umane».

Il regista albese ha realizzato il film in maniera anomala rispetto al consueto: da una parte raccogliendo fondi tramite internet, con una campagna di finanziamento dal basso che garantisce ai sostenitori benefit in base al successo della pellicola, raccogliendo così, 80.000 euro, dall’altra con la sponsorizzazione di alcune aziende come Egea, che ha fatto salire il budget a 200.000 euro circa e come Eataly, San Giorgio Salumi di Busca, Ortosmeraldo di Vaccheria, Arla Italia, che hanno fornito il cibo che ha alimentato la troupe nelle sei settimane di riprese. Cibo che è stato poi preparato dall’Istituto alberghiero Formont.

Dopo l’introduzione dell’assessore Tripaldi, il regista, Emanuele Caruso, ha parlato della lavorazione del film: è stato girato in Val Grande, in provincia di Verbania. Si tratta di una zona selvaggia, priva di infrastrutture e per rendere possibile il lavoro l’associazione Alpe Capraga ha messo a disposizione della troupe (una trentina di persone) la borgata di Capraga, a mille metri d’altezza, luogo in cui tecnici e attori hanno vissuto per i due mesi di lavorazione (luglio e agosto del 2016). Il film è incentrato soprattutto sulla figura di Padre Sergio, monaco benedettino realmente esistito, scomparso nel 2014 e vissuto in Val Maira dove ha dato vita a una straordinaria biblioteca a 1500 metri d’altezza. Attorno alla sua figura si innestano le storie degli altri personaggi. A parlarne è stata Viola Sartoretto l’attrice che nel film interpreta il personaggio di Gea. L’interprete ha parlato del film come di un’esperienza di vita molto bella, che ha superato la dimensione della semplice lavorazione di un film. Insieme a lei nel cast Fabrizio Ferracane, Lorenzo Pedrotti, Cristian Di Sante, Giulio Brogi e Orfeo Orlando.

Ora non resta che vedere il film in sala ad Alba dal 1 marzo e in altri cinema della zona come Bra e Dogliani (sempre nel mese di marzo).

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