Lun. Apr 8th, 2024

 

Domenica 2 settembre, Asti si ferma per la manifestazione più attesa da tutta la città: il Palio.
La corsa coinvolge 21 concorrenti dei rioni cittadini e di alcuni comuni dell’Astigiano. Per la preparazione del Corteo storico che la precede, e per l’allestimento della corsa, tutti i partecipanti,
hanno lavorato intensamente per l’intero anno. Si tratta di uno degli eventi folcloristici più importanti in Italia, anche perché ricco di storia, visto che la sua tradizione affonda nel medioevo, periodo storico nel quale la città, come Comune, ha vissuto la sua epoca d’oro.

La prima attestazione storica del Palio di Asti risale al 1275 al memoriale scritto da Guglielmo Ventura, speziale che si dilettava nella scrittura delle cronache del tempo. Riporta Ventura che Asti, impegnata nell’assedio del Comune nemico, Alba, decise di correre il Palio sotto le mura della città sotto attacco, una beffa da unire al danno portato dagli scontri bellici (curiosamente l’episodio storico è anche all’origine della leggenda del palio degli asini albese). Questa testimonianza dimostra in realtà che il palio era già un abitudine per gli Astigiani a quel tempo. L’origine della tradizione forse può darcela un altro cronista, Ogerio Alfieri, che scrive nel 1280 che “in caso di necessità la città può contare su seicento cavalieri dotati di due cavalli… il contado può fornire centosessanta cavalieri dotati di un cavallo o di una cavalla”. Nel corso dei secoli sono numerose le testimonianze che attestano la presenza della corsa dei cavalli ad Asti, un Palio sempre presente nella vita cittadina, dedicato al santo patrono, San Secondo.

Quest’anno il Palio anticipa i tempi rispetto al solito, quando si svolgeva nel cuore del mese di settembre insieme alle altre grandi manifestazioni del settembre astigiano, la Douja D’or e le Sagre, la prima domenica di settembre è quella più attesa da tanti astigiani e naturalmente anche da tanti turisti che riempiranno il Campo del Palio.

Il programma del palio è ormai ben definito. La giornata della corsa è preceduta dal Mercatino del Palio in piazza San Secondo, in programma fra giovedì 30 agosto e sabato 1 settembre. Il centro storico astigiano ospita il variopinto mercatino che vede protagonisti Rioni e Comuni partecipanti. Ognuno, nella sua bancarella propone oggetti curiosi e gadget personalizzati con i propri colori. Un appuntamento divenuto ormai tradizionale e atteso sia dagli astigiani che dai turisti. Giovedì 30 alle 23 a Palazzo civico c’è anche la Presentazione ufficiale dei Fantini.

Le prime prove ufficiali del Palio si tengono venerdì 31 agosto a partire dalle 13.30. I partecipanti hanno a disposizione un quarto d’ora ciascuno per definire gli ultimi dettagli prima della gara vera e propria; non c’è limite di partecipazione a queste prove per fantini e cavalli. Sempre venerdì alla 18 c’è la Sfilata dei Monelli in corso Dante, corso Alfieri e via Rossini; in serata, a partire dalle 20.30 le cene propiziatorie nei Rioni cittadini e nei Comuni partecipanti: momenti di festa intorno alla tavola per tutti i partecipanti, nella speranza di guadagnare la fortuna necessaria per la vittoria finale.

Sabato 1 settembre è il momento della prova generale della vigilia, a partire dalle 16 ogni rione o comune è tenuto a partecipare con un solo cavallo e con il fantino ufficiale. In questa prova vengono ricreate le condizioni della gara stessa, ci sono tre batterie da sette cavalli, con la partenza al canapo agli ordini del mossiere. È anche un momento di incontro e confronto fra i borghigiani partecipanti che convergono tutti in piazza Alfieri. Sabato è anche il giorno della sfilata dei bambini. Nel pomeriggio una suggestiva sfilata in costume vede protagonisti giovanissimi sfilanti fra i 4 e i 14 anni, lungo il percorso che della sfilata del giorno successivo, da corso Alfieri fino a piazza Alfieri, dove assisteranno alle prove dei rispettivi cavalli e fantini. Poco più di mille i bimbi protagonisti per un pomeriggio. Dalle 20.30 le ultime cene propiziatorie prima della giornata fatidica.

E arriva domenica 2 settembre, il giorno della corsa. La giornata inizia alle 10 presso le parrocchie cittadine, con la cerimonia di benedizione del cavallo e del fantino. Alle 11 in piazza San Secondo ci sarà l’esibizione degli sbandieratori dell’Asta. Si tratta dell’Associazione sbandieratori di tradizione astigiana (di qui l’acronimo Asta), gruppo nato nel 1968 in seguito alla ripresa della storica corsa del Palio avvenuta nel 1967. Il gruppo è il vero e proprio biglietto da visita del Palio di Asti in Italia e nel mondo. Si è esibito in Francia, Spagna, Gran Bretagna, Germania, Svizzera e tante altre nazioni europee ed è andato anche fuori dai confini continentali, in Giappone e Stati Uniti. Lo spettacolo che propone si collega alla tradizione astigiana del gioco di bandiere in base a documenti ufficiali del 1275. I costumi sono fedeli riproduzioni della moda medievale e le bandiere presentano i colori di Borghi, Rioni e Comuni che corrono il Palio. Il gruppo è composto da circa 80 atleti, tra musici (tamburini e trombettieri) e sbandieratori e offre uno spettacolo che può arrivare a durare anche 60 minuti. A partire dal 2012 Asta è tornata in seno alla “Federazione Italiana Antichi Giuochi e Sports” della bandiera dopo un periodo di assenza e nello stesso anno ha fondato la sezione “Junior”, composta da oltre 70 giovanissimi fra 7 e i 16 anni: gli junior partecipano alle trasferte del gruppo e alle gare federali. L’esperienza dell’Asta ha anche dato vita a una “scuola astigiana di sbandieratori” che viene alimentata dai vari rioni. Perché naturalmente ogni borgo ha il suo gruppo di sbandieratori. Questi partecipano al Palio degli sbandieratori, occasione per verificare la bravura dei gruppi rionali. L’evento si svolge sotto l’occhio severo di esperti e la supervisione del Capitano del Palio; il gruppo vincitore si aggiudica il “Paliotto”, drappo che riproduce le insegne della città. Il vincitore si aggiudica il diritto di partecipare alle manifestazioni italiane dedicate alla bandiera di maggior prestigio. Nel 2018 questo palio è stato vinto dal Borgo San Lazzaro.

Tornando al programma, partendo dalla piazza della Cattedrale il Corteo storico si muove verso piazza Alfieri, aperto dagli sbandieratori dell’Asta e chiuso dal Carroccio. Il Corteo è composto dai figuranti di ogni gruppo partecipante al palio e dà vita a un imponente affresco che rievoca la storia medievale di Asti. Ogni gruppo è preceduto dal Vessillifero che porta i colori del borgo, rione o Comune. Ogni anno sono circa 1.200 i figuranti che partecipano al corteo e ogni gruppo rappresenta un tema storico preciso, al migliore il “Soroptimist international d’Italia”, club di Asti, consegna la pergamena d’autore, premio molto ambito dai partecipanti.

La sfilata si snoda per le vie del centro storico: piazza della Cattedrale, via Caracciolo, piazza Cairoli, corso Alfieri, via Gobetti, piazza San Secondo, via Garibaldi, via Gardini, per giungere in piazza Alfieri.

La gara vera e propria prende il via alle 16, il momento tanto atteso per tutto l’anno, si articola in tre batterie nelle quali corrono sette concorrenti. I fantini cavalcano i cavalli “a pelo” ovvero senza sella. La pista viene preparata con grande cura per tenere per tre giri di corsa, in qualsiasi condizione climatica, sia con la pioggia che col bel tempo. In ogni corsa la partenza è decisa dal Mossiere che ne è il responsabile unico, sia per le batterie che per la finale. Questi deve garantire l’allineamento al canapo dei cavalli, secondo l’ordine del sorteggio, può richiamare ufficialmente i fantini scorretti e invalidare la partenza se questa non rispetta le condizioni previste.

Da ognuna delle batterie escono tre vincitori che vanno a contendersi la finale. Fra le batterie e la corsa conclusiva c’è un’esibizione degli sbandieratori (intorno alle 17). Infine alle 18 circa la finale nella quale gareggiano nove concorrenti, ma solo uno vince il palio.

Il premio finale, appunto, il Palio, drappo di velluto con l’effige di San Secondo, patrono di Asti. Al secondo arrivato è assegnata una borsa di monete d’argento, al terzo gli speroni, al quarto il gallo vivo, al quinto la coccarda. Infine all’ultimo classificato l’acciuga con l’insalata. Ma nessuno si ricorderà di altri che non sia il vincitore.

Foto da Archivio fotografico del Comune di Asti

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