Lun. Apr 8th, 2024

 

La Prima Guerra Mondiale, la Grande Guerra, è stato un evento catastrofico che ha segnato in maniera indelebile la storia italiana, soprattutto quella dei nostri piccoli paesi. Il Comune di Rodello, a cento anni di distanza dalla conclusione del conflitto, avvenuta nel 1918, ricorda i suoi caduti e quei tragici fatti con una serata di canti e letture, in programma domenica 4 novembre alle 16.30.

Nella storia italiana la Grande guerra rappresenta uno spartiacque, non solo dal punto di vista geopolitico, quello degli interessi delle grandi potenze e dello scacchiere europeo, ma anche e soprattutto perché ha segnato l’ingresso delle grandi masse nel palcoscenico della storia, nella maniera più tragica. Questo vale per l’Italia, ma non solo. Praticamente tutti i piccoli paesi delle nostre colline hanno una lapide, una stele o un monumento dedicato ai caduti in quella tragica guerra. Da tutta Italia, soprattutto dalle campagne migliaia di giovani vennero catapultati nelle trincee al fronte nel nord est, magari senza essersi mai mossi fino a quel momento dall’angusto ma tranquillo spazio del propio paese. In questo modo incontrarono magari per la prima volta altri giovani provenienti da regioni italiane a loro sconosciute e trovarono la morte nella maniera più assurda, in azioni militari che non portavano a nulla. Sono state davvero tante le famiglie che hanno perso un giovane congiunto in quelle circostanze, sempre madri e padri che avevano perso il proprio figlio in giovane età, una enorme tragedia che non è più stata dimenticata nei decenni successivi, anche se altre drammatiche vicende hanno caratterizzato il Novecento.

In questi anni, a partire dal 2014 si sono susseguite le commemorazioni in tutta Europa per ricordare la Grande Guerra, sono stati scritti libri, pubblicati documenti, realizzati film per riportare alla memoria questa pagina della nostra storia. Quest’anno ricorre il centenario della conclusione e il Comune di Rodello ha deciso di organizzare, in occasione del 4 novembre, la giornata in cui si ricordano i caduti in guerra e che storicamente è quella che ha segnato la conclusione della Prima guerra mondiale, un incontro per fare memoria dei propri caduti nel salone polifunzionale a partire dalle 16.30.

Il titolo dell’evento, organizzato anche dalla Pro loco e dalla sezione locale dell’Ana (Associazione nazionale Alpini) si intitola “Cara Lisetta ti scrivo – 1915 – 1918 Canti e lettere della Prima guerra mondiale” con la lettura di lettere scritte dai soldati al fronte per i propri cari. Anzi fatte scrivere, perché si trattava in gran parte di giovani analfabeti che non sapevano né leggere, né scrivere, ma che sentivano la necessità di comunicare con la famiglia e i propri cari; quelle lettere sono diventate i documenti più importanti su quella guerra, al di là della successione delle battaglie e dell’andirivieni del fronte. I protagonisti della giornata saranno il “Coro Stella Alpina”, diretto dal maestro Giuseppe Tarabra e con la partecipazione del soprano Gabriella Settimo; Alessandra Canaparo, nel ruolo di Lisetta; Gabriele Adriano e Claudio Meriggio, in quello di Giovanni; Walter Gabutti infine interpreta un lettore. I suoni saranno affidati a Riccardo Pace e i testi e la regia sono di Walter Gabutti. La giornata è organizzata in collaborazione con il Coro Stella Alpina e l’Associazione per gli Studi su Cravanzana.

Il sindaco di Rodello, Franco Aledda, parla dello spirito dell’iniziativa: «Anche Rodello ha avuto  molti giovani tra i 19 e 35 anni arruolati per una guerra assurda, assurda come tutte le guerre, combattere per la libertà, uccidere un proprio fratello. Il 4 Novembre festeggeremo il centenario della fine della grande guerra , per non dimenticare, per continuare a pretendere un mondo di pace e libertà, conquistata con il sacrificio di molti giovani. Numerosi i Rodellesi coinvolti nel conflitto, famiglie, mogli, sorelle, fidanzate ad attendere con speranza i loro amati, purtroppo sacrificati per una guerra irrazionale, incomprensibile e con una amara risposta: morti per la libertà. Con “Cara Lisetta ti scrivo” ritorniamo indietro nel tempo, le poesie le storie i canti ci faranno rivivere e sentire i giovani di allora, che non vivevano la loro gioventù in modo spensierato».

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.