Mer. Ago 14th, 2024

 

L’Associazione per il Patrimonio dei Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato e la Fondazione Cesare Pavese avviano una collaborazione che punta a valorizzare il territorio Patrimonio dell’Umanità sul fronte culturale e didattico.

La collaborazione è stata ufficializzata lunedì 29 giugno in occasione con la firma di un protocollo d’intesa tra i due enti. Per l’Associazione Unesco hanno sottoscritto il documento il presidente Gianfranco Comaschi e il direttore Roberto Cerrato; per la Fondazione Cesare Pavese il presidente Laura Capra e il direttore Pierluigi Vaccaneo.

«Per noi è un grande privilegio stringere la collaborazione con l’ente che ha la grande responsabilità di tutelare e valorizzare i Paesaggi Vitivinicoli gioiello e Patrimonio dell’Umanità – dichiara Laura Capra, presidente della Fondazione Pavese e sindaco reggente del Comune di Santo Stefano Belbo –. L’intesa rientra nella strategia di promozione a 360 gradi di questo territorio unico e magnifico. Quando parliamo di bellezza abbiamo in mente tutto ciò che hanno da offrire queste colline: paesaggi mozzafiato, cultura, enogastronomia d’eccellenza. Per mettere a frutto questi ingredienti abbiamo bisogno di lavorare in rete e in sinergia con tutti gli attori qualificati nei rispettivi ambiti. E’ quanto stiamo facendo con l’Associazione Vitis – Valorizzazione, Innovazione, Turismo e territorio, Internazionalizzazione Santo Stefano Belbo – e ora con il sito Unesco di cui Santo Stefano è componente di rilievo».

Dal canto suo il presidente dei Paesaggi Vitivinicoli, Gianfranco Comaschi, sottolinea il valore politico e strategico delle partnership sul fronte culturale: «Nell’ultimo anno abbiamo intensificato la collaborazione con le istituzioni che lavorano sui temi dell’educazione, della formazione e della promozione della cultura, dalla scuola dell’infanzia ai grandi Atenei italiani e stranieri. Grazie alla sinergia con la Fondazione Pavese avremo più occasioni e strumenti per narrare il paesaggio culturale che è parte integrante del riconoscimento Unesco.

Il legame con la propria terra e le proprie origini si manifesta in maniera profonda negli scritti di Pavese e rimanda a quel senso di appartenenza ai luoghi proprio degli uomini di Langa-Roero e Monferrato che si riconoscono nelle loro colline e nei loro villaggi. E’ proprio il rapporto con la terra, con il lavoro, con la fatica degli uomini, che attraversa come un filo conduttore tutta l’opera di questo straordinario scrittore, conosciuto, studiato e apprezzato in tutto il mondo».

Il primo progetto concreto di collaborazione mette al centro la scuola, fortemente penalizzata dai mesi di lock down. Nell’anno che coincide con il 70° anniversario della morte dello scrittore, il Premio Pavese ha deciso di istituire alcune borse di studio tese a gratificare i migliori elaborati che gli studenti delle scuole superiori dedicheranno a “La Luna e i Falò” e al suo tema portante l’identità e la tradizione.

«Il bando è in fase di definizione – anticipa Pierluigi Vaccaneo, direttore della Fondazione Pavese – lo lanceremo a fine luglio in tutta Italia, sapendo di poter contare sull’attenzione che migliaia di insegnanti hanno per la figura di Cesare Pavese. All’inizio dell’anno scolastico, offriremo alle scuole un’opportunità per riprendere le attività con entusiasmo”. Gli elaborati saranno premiati il 24 e il 25 ottobre durante il Premio “e una delle borse di studio sarà offerta dalla nostra Associazione a testimonianza di quanto sia per noi importante il lavoro sulla didattica e con le nuove generazioni che erediteranno la responsabilità di preservare il grande patrimonio culturale di Langhe Roero e Monferrato», commenta Roberto Cerrato, direttore del sito Unesco.

Da Roberto Cerrato arriva anche la seconda proposta di collaborazione attiva con la Fondazione: «Proporrò all’Ente Fiera del Tartufo di Alba di ospitare durante la prossima edizione della Fiera la serie di tele che l’artista Ernesto Treccani ha donato alla Fondazione Pavese. Sono una splendida testimonianza di come l’arte possa contribuire alla narrazione delle tradizioni e della cultura contadina. Sono pennellate di poesia che accompagnano il potere delle parole di Cesare Pavese».

Intanto nella settimana del 4 agosto, in concomitanza con la mitica notte de La Luna e i Falò, la Fondazione inaugurerà il primo dei sentieri nei luoghi pavesiani. Sette chilometri di camminata sui circa 60 chilometri di percorsi censiti e iscritti nell’Albo della Regione, un percorso affascinante per gli amanti delle camminate, del trekking e della bicicletta.

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